Sviluppo cognitivo

Lo sviluppo cognitivo è un campo di studio delle neuroscienze e della psicologia incentrato sullo sviluppo di un bambino in termini di elaborazione delle informazioni, risorse concettuali, abilità di percezione, apprendimento delle lingue ed altri aspetti del cervello adulto sviluppato e della psicologia cognitiva. Sono riconoscibili differenze qualitative tra il modo in cui un bambino elabora la propria esperienza di veglia rispetto al modo in cui lo fa un adulto (si pensi alla permanenza dell'oggetto, la comprensione delle relazioni logiche e il rapporto causa-effetto nei bambini in età scolare). Lo sviluppo cognitivo si definisce come l'emergere della capacità di conoscere consapevolmente, comprendere e articolare la propria comprensione in modo adulto. Lo sviluppo cognitivo rappresenta la modalità con cui una persona percepisce, pensa ed arriva a comprendere il proprio mondo attraverso le relazioni tra fattori genetici e l'apprendimento.[1] Gli stadi dello sviluppo cognitivo delle informazioni sono 4: il ragionamento, l'intelligenza, il linguaggio e la memoria. Questo processo inizia quando il bambino ha circa 18 mesi e gioca con i giocattoli, ascolta i propri genitori parlare o guarda la tv. Tutto ciò che cattura la sua attenzione aiuta a costruire il suo sviluppo cognitivo.

Jean Piaget è stato un luminare in questo campo, formalizzando la sua "teoria dello sviluppo cognitivo". Piaget ha proposto quattro stadi dello sviluppo cognitivo: il periodo sensomotorio, preoperativo, operativo concreto e di operativo formale.[2] Sebbene, molte delle affermazioni teoriche di Piaget non siano più considerate valide, la sua descrizione dei cambiamenti principali dovuti all'età nella cognizione è generalmente accettata ancora oggi (ad esempio, come la percezione precoce si muova dalla dipendenza da azioni esterne concrete e successivamente, venga acquisita una comprensione astratta degli aspetti osservabili della realtà per poi sfociare nella scoperta di regole e principi astratti sottostanti, evento che di solito inizia con l'adolescenza)

Negli ultimi anni, tuttavia, sono stati proposti modelli alternativi, tra cui la teoria dell'elaborazione dell'informazione, teorie neo-piagetiane dello sviluppo cognitivo, che mirano a integrare le idee di Piaget con modelli e concetti più recenti derivanti dalle scienze cognitive e dello sviluppo, dalle neuroscienze cognitive teoriche e da approcci sociali-costruttivisti. Un altro modello simile di sviluppo cognitivo è la teoria dei sistemi ecologici di Bronfenbrenner.[3] Una delle principali controversie nello sviluppo cognitivo è stata "natura contro nutrimento", ovvero la questione relativa al fatto se lo sviluppo cognitivo sia per la gran parte determinato dalle qualità innate di un individuo (natura), o dalle sue esperienze personali (nutrimento). Sebbene, sia tuttora riconosciuto dalla maggior parte degli esperti che questa è una falsa dicotomia, ci sono prove evidenti, derivanti dagli studi di scienze biologiche e comportamentali, che dai primi punti dello sviluppo, l'attività genica interagisce con eventi ed esperienze nell'ambiente.[4]

  1. ^ 2018, DOI:10.4135/9781526451200.n12, ISBN 978-1-5264-4518-6, http://dx.doi.org/10.4135/9781526451200.n12.
  2. ^ Daniel L Schacter, PSYCHOLOGY, Catherine Woods, 2009, pp. 430, ISBN 978-1-4292-3719-2.
  3. ^ DOI:10.1037/10518-046, ISBN 1-55798-652-5, http://dx.doi.org/10.1037/10518-046.
  4. ^ Carlson, N.R. et al.. (2005) Psychology: the science of behaviour (3rd Canadian ed) Pearson Ed. ISBN 0-205-45769-X

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